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• Come sopra menzionato, entro il 2025, rigenerare un milione di ettari di fattorie e pascoli della nostra supply chain, dando priorità agli interventi che offrono vantaggi sia per la biodiversità sia per le emissioni di carbonio. Riusciremo a conseguire quest’obiettivo mediante l’iniziativa Conservation International/Kering Fund for Regenerative Agriculture (si veda riquadro esplicativo sottostante) lanciata di recente, con un focus sui materiali che hanno un impatto ambientale più elevato secondo il nostro conto economico ambientale: pelle, cotone, cashmere e lana. Ciò concerne circa 3 volte l’impronta totale sul territorio di Kering.
• Entro il 2025, ripristinare gli habitat dove avevano luogo l’estrazione mineraria e le altre attività estrattive, recuperando un’area tre volte maggiore rispetto alla nostra impronta totale “diretta” (che comprende tutti i negozi, magazzini e uffici).
• Espandere il “paniere dei materiali” utilizzati dalle nostre Maison, individuando, approvvigionando e ampliando le varietà di piante e le razze di bestiame dimenticate nella nostra supply chain, migliorando così la resilienza agricola e discostandosi da un settore che dipende eccessivamente dalla monocultura. Entro il 2025, aumentare l’offerta di tali materiali nel nostro Materials Innovations Lab.
Nella Guyana francese stiamo lavorando con Solicaz e Forest Finance, partner per la conservazione, con l’obiettivo di riforestare un ex sito di estrazione di oro alluvionale. Questo progetto va oltre i requisiti normativi (che obbligano il recupero del 30% delle ex miniere) e si concentra invece sul loro ripristino al 100%, quindi rappresenta il primo programma completo di riforestazione di un sito di estrazione mineraria nell’Amazzonia. A partire da valutazioni ecologiche dettagliate delle specie locali, i nostri partner hanno cominciato creando vivai di piante in loco e preparando più di 90.000 sementi da piantare in oltre 116 ettari. All’inizio gli esperti di riforestazione di Solicaz si sono concentrati sulle specie con un elevato potenziale di fissazione dell’azoto che potevano agire come “specie pioniere”. Attualmente, i sistemi stanno fiorendo e i nostri partner monitorano regolarmente la salute del suolo, la qualità dello sviluppo degli alberi, l’aspetto della diversità delle piante spontanee e la respirazione del terreno. Focalizzandosi sul risanamento dell’intero ecosistema, questo progetto non solo ripristina l’habitat per la biodiversità locale, ma facilita anche il sequestro del carbonio. Ora invitiamo altri marchi a unire le forze al fine di estendere il lavoro ad altri siti auriferi, inoltre cerchiamo di lanciare iniziative simili in miniere di argento e platino.
Con un nuovo Conservation International/Kering Fund for Regenerative Agriculture del valore di 5 milioni di euro, supporteremo i progetti promettenti in agricoltura e nel pascolo in tutto il mondo, con un focus su pelle, cotone, lana e cashmere. L’agricoltura rigenerativa ha il potenziale per trasformare completamente il volto dell’agricoltura e si fonda sull’idea che possiamo alimentare e rinforzare gli ecosistemi mediante pratiche migliori di agricoltura e allevamento. In particolare, l’agricoltura rigenerativa aumenta la biodiversità agricola, riduce le immissioni chimiche in agricoltura, migliora la ritenzione idrica nel suolo, potenzia il sequestro del carbonio e si concentra sui vantaggi per il sostentamento.
Fino ad oggi, Kering ha supportato numerosi progetti rigenerativi diretti, tra cui un programma di pascolo di capre in Mongolia legato alla supply chain del nostro cashmere, che è stato implementato in collaborazione con la Wildlife Conservation Society. Inoltre, stiamo cooperando con il Savory Insitute per promuovere e sostenere la produzione rigenerativa delle materie prime e utilizzare la metodologia pionieristica di Savory, l’Ecological Outcome VerificationTM (EOVTM) nelle nostre supply chain della pelle e della fibra che provengono da sistemi di pascolo, ad es. lana e cashmere. Più recentemente, abbiamo collaborato con RARE e SouthPole a un progetto relativo al cotone in Cina per quantificare il sequestro di carbonio mediante pratiche migliori. A livello industriale, lavoriamo con i nostri colleghi nella produzione di alimenti tramite One Planet Business for Biodiversity per individuare potenziali progetti interaziendali nell’agricoltura rigenerativa.
Con il lancio del Conservation International / Kering Fund, siamo entusiasti di ampliare il successo e le lezioni apprese da questi progetti, che non solo aumenteranno in modo significativo i materiali rigenerativi nella nostra supply chain, ma entro il 2025 trasformeranno anche positivamente un milione di ettari di territorio con i relativi vantaggi in termini di biodiversità e di emissioni di carbonio.